È il settore che meglio ha affrontato la crisi, quello più decisivo per lo sviluppo economico “sano” del Paese. Gli avvocati del patrimonio agroalimentare e vitivinicolo si consorziano con produttori e addetti ai lavori in un ente dalla forte valenza sociale oltre che formativa e culturale
Il sistema produttivo agroalimentare e vitivinicolo italiano traina l’economia nazionale ed è fondamentale per il posizionamento globale del made in Italy: con più di ottocento prodotti registrati a livello europeo, di cui più della metà nel comparto wine, il nostro Paese si distingue per aver investito in un modello di produzione agroalimentare di qualità che valorizza le specificità territoriali – nulla di più naturale visto che in Europa abbiamo l’agricoltura più ricca di biodiversità e più diversificata per tipologie produttive.
Nonostante una cultura agroalimentare spiccata, l’inarrestabile processo di globalizzazione lascia intravedere il pericolo di una omologazione dei gusti dei consumatori, a danno delle tradizioni alimentari, delle economie locali e dell’ambiente.
In questo scenario, in cui vi è stato il “dilatamento” della filiera produzione-consumo e il rapido mutamento delle abitudini di vita occidentali, si è assistito a una evoluzione repentina del concetto di qualità del prodotto alimentare, che oggi attiene al suo intero ciclo di vita e che riguarda il processo produttivo e la sua funzione, richiedendo tutta una serie di apposite garanzie, soprattutto a livello normativo. Proprio nella funzione di tutela e di valorizzazione delle nostre eccellenze nasce l’Osservatorio del Diritto agroalimentare e vitivinicolo, che ha fra le sue priorità quello di vigilare sul sistema produttivo, sull’economia del territorio, sulla tutela dell’ambiente incrementando così le garanzie per consumatori e produttori.
«L’Osservatorio – spiega Rosa Colucci, direttore del network Avvocati e founder dell’Osservatorio – nasce per capitalizzare il patrimonio professionale, formativo e umano creatosi nel nostro primo Corso di diritto, cultura e impresa del diritto vitivinicolo. L’Osservatorio ha fra i suoi scopi quello di valorizzare la professionalità degli iscritti, rafforzare i vincoli fra i soci promuovendo la consapevolezza delle competenze in questo campo e favorendone la formazione. Già in fase di start up abbiamo già un’ottima rete di professionisti e produttori in tutta Italia che si stanno organizzando per la creazione delle sedi locali. Si tratta di un progetto che metterà in relazione avvocati, addetti ai lavori e produttori per divulgare e promuovere la conoscenza e il rispetto della legislazione agroalimentare e vitivinicola, della giurisprudenza di riferimento, delle notizie e delle novità in materia. Facendo dialogare i protagonisti di questo sistema di eccellenze e contribuendo alla loro stessa formazione, l’Osservatorio intende rivestire il ruolo di interlocutore con le massime istituzioni per lo sviluppo innovativo dell’economia e del territorio, della qualità della vita e dell’ambiente, per la tutela e la valorizzazione del patrimonio agroalimentare e vitivinicolo, paesaggistico e culturale».
E di tutelare il nostro patrimonio vitivinicolo e agroalimentare è sempre più sentita la necessità, visto che il fenomeno del falso Made in Italy sta colpendo lo stesso consumatore italiano in Italia, con l’immissione sul mercato di prodotti che di italiano, spesso, hanno solo l’impresa venditrice. Un fenomeno così diffuso da arrivare a sottrarre al nostro export, secondo le stime, ben 60 miliardi di euro annui, il doppio del fatturato delle vendite all’estero dalle imprese italiane.
«Siamo convinti anche – continua Colucci – della funzione sociale dell’Osservatorio, visto che tutelare la produzione e la diffusione dei nostri prodotti comporta prima di tutto difendere la naturalità di un’agricoltura più sostenibile sul piano ambientale e le condizioni dei lavoratori, combattere le diseguaglianze, promuovere lo sviluppo di attività economiche e la creazione di nuovi posti di lavoro: significa in sostanza contribuire a migliorare la qualità di vita della propria comunità».
Per info: osservatoriodav@gmail.com | 348 70 63 341
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