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Agricoltura 4.0 | Il digitale approda nella filiera agroalimentare

Il Settore agroalimentare in Italia è, dati alla mano, quello che meglio è riuscito a fronteggiare le sfide poste dalla pandemia da Covid 19 che ha profondamente colpito, tra gli altri, ogni settore economico, a tutti i livelli.

Le restrizioni durante il lockdown hanno, da una parte, determinato profondi cambiamenti nel canale dell’Ho.Re.Ca., quasi totalmente paralizzato, dall’altra hanno permesso a tutti gli operatori del settore di comprendere a pieno le potenzialità e il valore della digitalizzazione, capace di incidere direttamente su concetti quali la sicurezza alimentare, la sostenibilità della filiera.

L’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research&Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia fornisce dati decisamente interessanti.

Scopo principale dell’Agricoltura 4.0 e delle tecnologie digitali applicate è il miglioramento dei processi produttivi, nonché il miglioramento dei servizi forniti a tutti gli operatori della filiera agroalimentare e un più facile accesso alla tracciabilità della filiera per i consumatori, oggi sempre più interessati alla qualità e sicurezza dei prodotti e sempre più attenti al rispetto del clima e dell’ambiente.

L’agricoltura 4.0 è concretamente un’agricoltura di precisione che consente agli operatori di raccogliere, integrare, analizzare e condividere dati provenienti da qualsiasi fonte e in grado di influenzare i processi decisionali, di campo e di business, dell’agricoltore al fine di aumentare l’efficienza, la produttività, la sostenibilità ambientale, economica della produzione. Tutto ciò avviene attraverso l’utilizzo di devices mobili, di sensori Iot, trattori smart, droni.

In termini di tecnologie utilizzate, un ruolo centrale è occupato dalla blockchain, alla base di una grande parte delle soluzioni utilizzate per garantire la tracciabilità dei prodotti. Il mondo dell’agrifood si colloca ai primi posti tra i settori industriali per il ricorso a tale struttura organizzata di dati condivisa e immutabile.

Ebbene, questi numeri e soprattutto la visione prospettica che mostra un percorso chiaro e ben tracciato nella direzione dell’Agricoltura 4.0, hanno avuto una influenza concreta anche nelle scelte che hanno portato alla legge di bilancio 2021.

In particolare, è stata disposta la proroga del credito d’imposta alle imprese residenti in Italia che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive operanti nel territorio nazionale, dal 16.11.2020 sino al 31.12.2022.

Ancora, è stata aumentata del 50% l’aliquota di credito di imposta applicabile sino al 31.12.2021, per i beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

Infine, sono state prorogate per il 2022 le disposizioni relative al credito di imposta per gli investimenti in attività di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica e altre attività innovative.

Lo scopo chiaro e evidente è rafforzare un settore strategico per l’Italia, che è stato capace di esprimere le sue potenzialità anche nei tempi duri segnati dalla pandemia.

avv. Manuela Marullo, coordinatrice ODAV Sicilia


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